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Bascio

 

Bascio è citato per la prima volta in un documento datato 12 giugno 1145, nel quale compare tra le terre confermate da papa Eugenio III al monastero camaldolese di San Salvatore di Monte Acuto (poi di Montecorona, presso Umbertide): “… terram quae est in Sorbo, in Favulla, in Baxio et ultra Petram Tifilam…”.
Comparendo tra i castelli dei conti di Carpegna intorno alla metà del XIII secolo.
Da un atto siglato a Petrella Massana il 18 novembre 1289, si apprende che i conti Rainaldo, Guido e Ramberto di Carpegna cedono agli “…hominibus et universitate castri Bascii…” tutti i diritti e azioni reali e personali che essi possiedono nel castello e li liberano da tutti gli obblighi e prestazioni eventualmente dovuti, in cambio della somma di 1100 lire ravennati e anconetane. Non è noto se il contratto ebbe attuazione o cosa accadde poi, ma proprio a seguito delle divisioni interne dei beni operate dai diversi membri della famiglia Carpegna, sul finire del XIII secolo, il castello di Bascio passò al ramo dei conti di Gattara discendenti proprio dal detto Rainaldo di Carpegna.
Nel 1362-1364 Bascio risulta tra i domini per i quali i conti non vogliono pagare le tasse alla Camera apostolica. Con l’estinzione dei Carpegna di Gattara (1409) il castello di Bascio, assieme a quelli di Gattara e Miratoio, passa a Galeazzo Malatesta signore di Pesaro.
Tuttavia già nel 1420 i conti di Carpegna del ramo di Fiorentino ricomprarono i castelli ceduti per la somma di 3000 fiorini.
Nel 1463, a seguito di una nuova divisione dei beni della famiglia, Bascio passa a Francesco di Carpegna e ai suoi discendenti (assieme a Gattara, Miratoio e Scavolino). Nel 1685 il conte Ulderico di Carpegna viene elevato dall’imperatore Leopoldo I d’Asburgo al rango di principe del Sacro Romano Impero di Bascio.

 

Fonte: http://www.uniurb.it/

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