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Il mistero delle tomba dei Carpegna a Gattara

 

 

Io sottoscritto Don Amedeo POTITO, parroco di Cicognaia di Badia Tedalda (Arezzo) dal 1940,

attesto e dichiaro

che il molto Reverendo Don Angelo GAVELLI, parroco di Gattara, più volte nel corso degli anno 1945/’46 ebbe a raccontarmi a viva voce quanto appreso:
- negli anni 1916/’17, fece ricostruire* la Chiesa parrocchiale di S. Maria della Neve di Gattara. In quell’occasione venne distrutta la tomba gentilizia che i Conti di Carpegna avevano nel mezzo della Chiesa. Nel rimuovere la pietra tombale, contrassegnata con l’arme dei Carpegna, trovò ben 12 (dodici) scheletri umani con relativi rotuli di piombo contenenti carte pergamene da lui dette indecifrabili. Questi reperti furono gettati fra i rifiuti e le ossa furono portate nella fossa comune del camposanto di Gattara. Il detto Don Angelo diceva di essere pentito per l’atto che riconosceva inconsulto, per aver mantenuto lui e suo fratello, sacerdote, a loro spese nel Seminario feretrano.
In fede e alla presenza dei seguenti testimoni, dott. Francesco Vittorio Lombardi e Sig. Ricci Augusto di Carpegna, mi sottoscrivo.
Adì 1 agosto 1971, festa di S. Leone. Fatto nei pressi del Palazzo di Carpegna, in Carpegna.

f.to: Sac. Amedeo Potito

Francesco Vittorio Lombardi – Teste
Augusto Ricci – Teste.

*Restaurare

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