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Storia in pillole della contea di Gattara

 

Il luogo che oggi viene indicato come Gattara era già noto a partire dalla seconda età del Ferro, tra il VI e il IV secolo a.C. Numerosi sono i reperti d'età romana che attestano la presenza di alcune fattorie nelle località di Pierozzi e Lago di Gattara, vicine a Gattara.

La prima notizia del castello di Gattara risale al 1145. Segue un documento del 1209, con il quale apprendiamo che il castello di Gattara viene dato in concessione dallo Stato della Chiesa alla famiglia dei conti di Carpegna dietro pagamento di un affitto.

Alleatisi con la citta di Rimini i signori di Gattara nel 1216 prendono parte alla guerra che coinvolse Rimini, opposta a Cesena e Bologna. Nel 1226 il conte Ugo di Carpegna, signore di Gattara, con proprio esercito, scende nuovamente in campo in favore di Rimini e Ravenna contro la Guelfa Faenza.

Con una politica di espansione nel 1240, i conti di carpegna Ranieri e Guido sottraggono a Badia Tedalda i castelli di: Santa Sofia, Cicognaia, Monte Rotondo, e il villaggio di Vill'Arsicci. Nel 1256 il conte Guido di Carpegna, celebrato da Dante Alighieri, in nome di tutta la parentela, stipula un'alleanza con Città di Castello, obbligandosi ad aiutarsi l'un l'altro con mille fanti e venti cavalli in caso di necessità, non poco per gli standar dell'epoca. 

Dopo la caduta della casata sveva (1266), la famiglia dei conti di Carpegna si divide: da una parte i conti di Pietracuta (ghibellini) dall'altra i conti di Gattara (guelfi). Ribaldo di Gattara, che ha il dominio su questo castello in concessione proprio della Chiesa, è di tendenza guelfa. A ragion di questo vediamo che nel 1308 è capitano del popolo, nella guelfa Firenze.

Dopo la morte di Pietro di Gattara nel 1409, la contea passò a Galeazzo Malatesta, ma viene ricomprata poco dopo dai conti di Carpegna.

Seguì la lotta tra Malatesta e Federico da Montefeltro, il quale con il suo esercito comandato dal Piccinino conquistò molti castelli fedeli a Gattara, tra cui quelli di Scavolino, Miratoio, Bascio. Di Gattara, fu conquistato il borgo ma si salvò la rocca. Sigismondo Pandolfo Malatesta con i suoi alleati, venne sconfitto definitivamente nella battaglia del Cesano (1462), presso Senigallia, il 13 agosto 1462. La contea di Gattara verrà comunque risparmiata nonostante la sconfitta.

Dopo il trattato del 1463, Gattara si separa nuovamente da Carpegna, ma Gattara e Carpegna cercano le stesse alleanze come quella 1484, dove entrambe chiesero la protezione del papa Innocenzo VIII. Alle fine si allearono con Firenze nel 1490.

La "contea imperiale di Scavolino e Gattara" appartenne ai conti di Carpegna, quando, nel 1682 per i servigi resi nelle guerre contro i turchi, il conte Ulderico venne elevato dall'imperatore a principe di Bascio e del S.R.I. con voto personale al Reichstag imperiale (1682). Nel 1691 con l'invasione toscana del principato per un conflitto nato con i marchesi Colloredo di Santa Sofia di Marecchia, il principe chiese aiuto all'imperatore che intimò il ritiro delle truppe fiorentine. Privo di figli, nominò erede il nipote Emilio dei marchesi Orsini de' Cavalieri Sannesi (1728). Alla sua morte a Parigi nel 1731, tuttavia, si scatenò un'aspra lotta di successione che comportò poi l'occupazione da parte delle truppe imperiali e toscane il 2 aprile 1748 insieme alla contigua contea di Carpegna Castellaccia. Dal 1741 il principe Emilio ricevette, comunque, la contea di Scavolino separata da Gattara fino al 1817, per passare poi nel 1819 al Papa.

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