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Chiesa di Gattara

 

 

La chiesa di Gattara fu eretta nel XVI sec. su costruzioni preesistenti.
La struttura cinquecentesca con campanile gotico sempre del cinquecento è stata sostanzialmente modificata nel restauro del 1916/17.
L’intera struttura interna fu capovolta, un nuovo ingresso a sostituzione di quello precedente fu aperto ad oriente ( per tradizione popolare la primitiva via d’accesso si trovava ad occidente o nel lato rivolto alla canonica ) , l’altare maggiore venne spostato da oriente ad occidente e in tale spostamento il paliotto che vi è inserito si spezzò. Nei lavori di restauro la tomba gentilizia dei conti di Gattara - Scavolino , che si trovava nel centro della chiesa , venne distrutta e la pietra a copertura del sepolcro fu trasferita nella sacrestia (la pietra tombale già nel 1574 doveva figurare nella sua prima posizione , ora si trova nel museo diocesano di Pennabilli). .
Nel 1863 la chiesa di Gattara veniva cosi descritta: ”E' volta all’oriente ed è di antichissima costruzione , come oltre le memorie attesta lo stile della robusta fabbrica a sassi conci…

la vecchia chiesa parrocchiale era alquanto da qui distante …e distrutta totalmente dalla rupina , e fu portata qui in questa , che era cappella de’ principi di Scavolino…”
Oltre ad essere la chiesa gentilizia dei conti di Gattara - Scavolino altre due note fanno apprendere l’importanza storica che la chiesa ha ricoperto nei secoli; innanzitutto, con i suoi 60 scudi d’entrata era la chiesa più ricca della contea e della zona, ed inoltre , nonostante il conte Tommaso avesse trasferito nel 1576 la sua residenza da Gattara a Scavolino, per le sue nozze , con oltre duemila invitati , scelse la chiesa di Gattara, correva l’anno1585.

 

TIPOLOGIA COSTRUTTIVA          

               
Per meglio studiare la tipologia costruttiva della chiesa la analizzeremo in tre sezioni ben distinte : sez.1 l’attuale facciata, sez.2 la parte centrale comprendente anche sacrestia e giardino cimitero e sez.3 la parte posteriore della chiesa.
• La sezione 1  si distingue in due parti , lo si nota dalla netta divisione del campanile rispetto al resto della facciata. Il campanile , in stile tardo gotico , appartiene sicuramente ai primi anni del 1500 , ma è stato sostanzialmente restaurato fra il 1863/69(4), il resto della sezione ipoteticamente, per ragioni strutturali o altre, fu costruita qualche anno prima su di una base più antica.
La facciata della chiesa fu cosi modellata , come ho già detto , nel restauro d'inizio secolo . Venne quindi incorniciato , con mattoncini , il sotto tetto , aperta la nuova porta e il finestrone , nel quale si vede un raro esempio , per il nostro territorio, di arte Naif rappresentante una testa lapidea del Padre Eterno.
• La sezione 2 è la parte centrale dell’intera struttura e va analizzata in due parti ben distinte : sez.2 a rivolta verso la canonica e sez.2 b l’attuale sacrestia.
Sez. 2 a . Vedi Torre Toscana 
Sez. 2 b . Lo studio di questa sezione è particolarmente complicato poiché la struttura è stata più volte modificata nel corso di quest’ultimo secolo . Attualmente si giunge in sacrestia tramite due porte aperte su muri portanti nel 1916/17 . Dello stesso periodo è la parete divisoria del ripostiglio della sacrestia . Il finestrone della sacrestia e il tetto sono modifiche degli anni ’70  , dello stesso periodo è la struttura , costruita nel giardino cimitero , che comprende il bagno e il corridoio . Nella parete esterna della sacrestia, vicino all’attuale finestra, si nota un arco in mattoni di cotto , ciò fa intuire una precedente presenza di una finestra o di una porta . Potrebbe essere questa la vecchia porta che collegava la chiesa al giardino cimitero?
I pochi elementi che ci possono far risalire alla struttura primitiva si trovano tutti in sacrestia. Questa struttura era costruita a volta , a sostegno della quale vi era un arco sorretto da colonne , nel ripostiglio si può vedere ancora parte della volta, dell’arco e una colonna con il suo capitello . La parte inferiore dell’arco è ora murata , dividendo cosi la sacrestia dalla chiesa . Certamente questa divisione è da attribuire ai lavori del 1916/17 , ciò potrebbe voler dire che nella struttura cinquecentesco della chiesa l’attuale sacrestia costituiva la navata laterale .
Non si è giunti a datare con certezza la sezione . Si potrebbe ipotizzare che in questo manufatto fosse inserita la cappella dei conti di Gattara sulla quale poi fu costruita la chiesa cinquecentesca , come attesta la descrizione del 1863 .
Se cosi fosse la costruzione sarebbe attribuibile ad un periodo storico non superiore al XIV sec.
•  Sezione 3 . E’ la parte occidentale dell’intera struttura, presumibilmente databile nella seconda metà del XIV sec. , caratterizzata nel suo lato occidentale da tre grossi finestroni ora murati , i quali fanno intuire che il suo primo utilizzo fu privato .
Sul lato rivolto alla canonica è ben visibile parte della struttura che sino a qualche decennio fa collegava , tramite un ponte sopraelevato , la chiesa alla canonica . A sinistra di questa struttura è visibile una finestra al quanto moderna , ora murata , sulla cui funzione non si hanno spiegazioni .


Conclusione


Dalle analisi sopra riportate si può ora, in parte, descrivere quella che era la struttura cinquecentesca della chiesa.

Aveva una navata centrale sul cui lato B si sviluppava la navata laterale con struttura a volta. Il pavimento era ad un unico livello, nella sua parte centrale più occidentale vi era adagiata la pietra tombale dei conti di Gattara, li vicino un'altra botola chiudeva il sepolcro della plebe . L ‘altare si trovava ad oriente, dietro di questo probabilmente c’era la stanza della sacrestia ( dove ora si tiene la fonte battesimale e dove c’è la porta per il campanile ). Nella parete dietro all’altare vi era un grande affresco che comprendeva S. Sebastiano, la Madonna sul trono e S. Rocco. Nella navata laterale si trovava l’altro altare. In chiesa si giungeva tramite una porta ad occidente o nel lato A, e anche tramite il ponte tra chiesa e canonica.

ANALISI ARTISTICA

(Affresco di S Sebastiano prima dell'abbattimento)

(ponte tra chiesa e canonica prima dell'abbattimento RICOSTRUZIONE)

(Affresco di S Sebastiano)

Affresco di S. Sebastiano. P . G . Pasini descrive l’affresco cosi : nonostante l’inquadratura centinata , che risale al periodo in cui la chiesa fu radicalmente sistemata (1916/17) , si tratta di un semplice frammento ; infatti il dipinto continuava verso destra e doveva presentare in centro una Madonna in trono con il bambino e all’estremità forse la figura di san Rocco ; oltre ad una scritta mutilata ci rende sicuri della presenza della Madonna un frammento del suo trono . L’affresco , di evidente origine votiva , potrà risalire a metà del 1500 . Ha forme stentate e legnose , pur derivando da prototipi aulici , direi toscani (in un certo senso lo si può confrontare con il san Sebastiano della tarda pala del Ghirlandaio ora nel museo di Rimini) .
Per Marchi invece l’affresco di Gattara sarebbe dell’ultimo quarto del 1400 e “ coinvolto nella corrente santiana “ .(7)
I paliotti degli altari. I paliotti in scagliola erano arredi relativamente economici e tuttavia di grande effetto , molto diffusi in tutto il Montefeltro . Nella loro piacevole cromia e nei loro arabeschi raffinati , che imitano i virtuosi intarsi dei marmi policromi , riflettono il desiderio di nuovo “decoro” che nel ‘700 investì tanto l’architettura quanto l’arredo .
Il paliotto in scagliola dell’altare laterale dedicato alla Madonna del rosari datato 1722 reca al centro lo stemma dei Carpegna ( quelli del ramo di Gattara – Scavolino ), che furono i committenti ; può darsi che proprio a loro si debba l’introduzione nella zona di questo tipo di arredi . Circa dello stesso anno è il paliotto dell’altare maggiore.
Nonostante le scarse possibilità economiche delle chiese nel 1700 , a differenza delle altre quella di Gattara , oltre ai paliotti ottenne nel 1723 una nuova campana , in aggiunta a quella del 1456 , e due eleganti reliquie , queste ultime ora si trovano al museo diocesano di Pennabilli ricoverate insieme a maioliche settecentesche sempre di Gattara .(8)
Queste nuove opere fanno comprendere che nel ‘700 la situazione economica della chiesa di Gattara era ancora abbastanza florida .
Opere del 1916/17. Il dipinto della Madonna della neve, dietro all’altare maggiore, gli affreschi della cupola e l’altare laterale con croce di Malta appartengono al restauro del 1916/17.
Fonte battesimale. Lo stemma dei conti di Carpegna presente nell’affresco di san Sebastiano ritorna , scolpito , nel fonte battesimale datato 1565 , riservato ai soli figli dei feudatari ; peri figli dei sudditi esisteva un fonte ben più modesto , murato in un bugigattolo oscuro “ che monsigor Ragazzoni ordino di rimuovere per utilizzare solo l’altro, per tutti . Ordinò anche di cambiare la pisside in vetro con una in argento , di provvedere la chiesa di un confessionale e l’altare maggiore di un baldacchino ( o capocielo ) . Nessun accenno agli altari e ai sepolcri che quindi dovevano essere in buono stato “ . Il “ principesco “ fonte battesimale di Gattara segue la tipologia comune a tutti quelli del Montefeltro , a vasca circolare sorretta da una colonnina tornita , ma è il più elegante della zona.(9) La struttura in legno con corona principesca potrebbe essere post 1685 anno in cui con Ulderico i Carpegna di Gattara – Scavolino vengono insigniti del titolo di principi .
De ricchi arredi e suppellettili della chiesa di Gattara rimane ben poco , fra le sue mura , parecchi di questi oggetti ora si trovano al museo diocesano di Pennabilli . Alcuni sono andati distrutti nel corso dei secoli . Altri misteriosamente scomparsi , tra questi ricordiamo una balaustra in ottone inserita nel marciapiede semicircolare dell’altare maggiore e due lampadari sempre in ottone che sovrastavano la balaustra . Questi tre oggetti sono venuti a mancare nei lavori del 1970 . Tra gli oggetti scomparsi va ricordato anche un organo di antica fattura .
Tra gli oggetti di valore storico che ancora si trovano nella chiesa ricordiamo : 3 inginocchiatoi due dei quali dei principi , una cassettiera di antica fattura , un mobile e una cassapanca firmati M G di antichissima fattura, un antico tabernacolo ecc.

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