top of page

L'eta  antica

 

 

 

 

 

 

 

Se a grandi linee possiamo inquadrare il contesto storico della Valmarecchia nel periodo antico e se come vedremo più avanti di Gattara possiamo supporre il momento dell’ incasellamento,   cioè l’evoluzione a castello cinto da mura  e/o palizzate; più difficile è stabili quando Gattara nasce come villaggio.
Gia dai tempi più antichi la Valmarecchia appariva come terra di confine  dove si intrecciavano popoli e civiltà diverse.
In origine la vallata doveva essere abitata da popoli umbri, la tradizione letteraria antica attribuisce all'ethnos umbro l'intero territorio esteso da Ancona a Rimini, delimitato a sud dal fiume Esino e a nord dal Marecchia. A partire infatti dal VI sec. a.C. le Marche settentrionali e la Romagna furono oggetto di un processo di espansione da parte di genti umbre,  alle quali poi si affiancarono alcune tribù di stirpe etrusche  discendenti dei nativi Villanoviani.
Grazie ed alcune rinvenimenti archeologici preliminari, rappresentanti da scoperte di superficie, si può sostenere una presenza stabile dell’uomo nei pressi di Gattara sin dalla seconda età del Ferro tra il VI e il IV secolo a.C.  periodo in cui come abbiamo visto convivevano in valmarecchia stirpi diverse.

Dei due siti in loc. Pierozzi (sito 2) sono stati rinvenuti:

  • Fr. di fibula bronzea. Riconducibile alle fibule del VI sec. A.C..

Il secondo in loc. Il Lago di Gattara dove sono stati rinvenuti:

  • Fr. di ansa orizzontale di kilix in cer. Nera, forse attica.

  • Fr. di fondo di ciotola-coperchio con alto piede ad anello.

  • Fr. di fondo con attacco del piede ad anello in ceramica a pasta grigia.

Nel IV secolo a.C. schiere di Galli Senoni, che già avevano conquistato il nord’italia occupano e si insediano anche i nostri territori, assegnando una nuova orma celtica alla lingua e alla toponomastica.
Secondo un’ipotesi il nome antico di Gattara, Gattaia deriva dal celtico "Gat" cioè bosco, ben diverso dal latino medioevale che vede derivare Gattaria, da "gattus/cattus" cioè gatto, quindi luogo dei gatti.  Se fosse giusta la prima ipotesi potremmo supporre la fondazione, da parte dei senoni, del primo nucleo abitato di Gattara.
Nel 295 a.C. quatro legioni della Repubblica di Roma e suoi alleati, giudate dai consoli Quinto Fabio Rulliano, e Publio Decio Mure danno battaglia presso Sentinum (Sassoferrato) agli  eserciti congiunti di Galli e Sanniti. La vittoria qui ottenuta dai romani getta le basi per il successivo ritiro dei Galli dalla Valmarecchia e la conquista di questa da parte della repubblica.
Nel 268 a.C., un contingente di 6.000 contadini-soldati con le loro famiglie, valicato l’Appennino, arrivando nella valle dell’Ariminum (fiume Marecchia), mossi dal mandato del Senato di Roma di fondare una nuova colonia Ariminum (Rimini) con la posizione di stato autonomo alleato di Roma, racchiuso entro i confini dei torrenti Conca e Rubicone nel  lembo settentrionale dell’Ager Picenus et Gallicus, territorio fra Romagna e Marche assicurato a seguito della vittoria di  Sentinum e dalla rotta dei Galli Senoni.
Rimini nasce in un luogo dove confluiscono la preistorica direttrice della Valmarecchia/via Arretina, una situazione privilegiata, che i Romani valorizzano facendo di Ariminum un’ importante porto militare e commerciale.
Ben più consistenti, rispetto ai ritrovamenti dell’epoca più antica, sono i reperti archeologici di età romana provenienti da quattro siti in prossimità di Gattara che hanno dato alla luce:
Il primo in loc. Pierozzi (sito 2);

  • Fr. di orlo non distinto in ceramica che richiama, che richiama il tipo Morel 2511° 1 dellla prima metà del II se. a.C..

  • Fr. di fondo di vaso a vernice nera con rotellatura entro due cerchi concentrici scanalati.

  • Fr. di fondo di vaso a vernice nera con attacco di piede ad anello.

  • Fr. di alto piede di vaso a vernice nera.

  • Fr. di tegola romana con impronta di sandalo torchiato, impresso prima della cottura del laterizio.

  • Fr. di parete di glirario per l’allevamento dei ghiri a fine alimentari con due fori e attacco del listello interno.

  • Fr. di ansetta bronzea del tipo a nastro molto piatto.

  • Fr. di manico bronzeo a nastro piatto, forse un attrezzo da cucina.

  • Elemento in piombo con piccolo foro centrale passante, di forma lenticolare a sezione subcircolare, forse una museruola o una colatura per fermare un oggetto.

  • Grappa di piombo per le riparazioni di vasellame.

  • Fr. di applique in bronzo a forma di pelta com appiccagnolo.

  • Piccolo coperchio bronzeo di capsella rotonda per ceralacca, con cinque fori passanti e attacco al gancio per la cerniera.

  • Moneta, Denario di Cnaeus Gellius del 125 a.C.. Zecca di Roma. Argento.

  • Moneta, Denario dimezzato di P.servilius M. f. Rullus del 100 a.C.. Zecca di Roma. Argento.

  • Moneta, Quadrante in bronzo di età repubblicana. Zecca di Roma. Bronzo.

  • Moneta, Follis di Costantino I 334-335 d.C.. Zecca di Aquileia. Bronzo.

  • Moneta, Follis di Costantino I 330-335 d.C.. Zecca non id. Bronzo.

  • Moneta, Aes III, forse Giuliano (355-360 d.C.). Zecca non id. Bronzo.

  • Moneta, Aes III di Costantino II? (337-361 d. C.). Zecca non id. Bronzo. Zecca non id. Bronzo.

Il secondo in loc. Il Lago di Gattara; 

  • Fr. di ciotola a vernice nera con due profonde scanalature all’interno vicino al labro, ricorda i vasi morel 2153° 1, b 1 del III-primo quarto del II sec. a.C..

  • Fr. di ansa bronzea: nastro amicato con terminazioni simmetriche a testa di serpente, che si appoggia sull’orlo della brocca.

  • Moneta, Vittoriano anonimo di età repubblicana (II sec. a.C.). Zecca di Roma. Argento.

  • Moneta, Asse di Augusto del 23 a.C., monetario L. Naevius Surdinus. Zecca di Roma. Bronzo.

  • Moneta, Asse di Agrippa. Zecca di Roma. Bronzo.

Il terzo in loc. Villa Cariggi;

  • Fibula bronzea della prima età imperiale romana.

Il quarto in loc. Pierozzi (sito 1); 

  • Detriti di edilizi romani.

  • Ceramiche a vernice nera repubblicana.

  • Fr. di bronzo.

 

FONTI

W. Monacchi, Archeologia e storia nella valle del Senatello 

W. Monacchi, Il Montefeltro 2

A. Fontemaggi, O. Piolanti, Rimini antica Percorsi archeologici tra terra e mare

M. Astracedi, U. Barlozzetti, Sentinum, 295 a.C. La battaglia delle Nazioni

L. Donati, Studi Montefeltrani II

F. V. Lombardi, La contea di Carpegna

T. di Carpegna Falconieri, Studi Montefeltrani 2

L. Dominaci, Pennabilli culla dei Malatesta

antiqui.it/piceni/arcaica.htm

bottom of page